Il progetto del GRAB, la prima ciclovia di Roma, delinea un’infrastruttura urbana complessa con una molteplicità di obiettivi e prestazioni: alimentare il turismo sostenibile nella parte centrale della città e al tempo stesso supportare spostamenti quotidiani e sistematici degli abitanti dei quartieri attraversati, soprattutto in quelli più lontani dalle aree centrali; favorire il movimento e la pratica sportiva, l’inclusione, l’accesso ai servizi essenziali e l’autonomia ai soggetti più fragili ;riqualificare e riattivare gli ambiti marginali, periferici e lontani da centralità riconosciute. Sinteticamente, come emerso dai tavoli di partecipazione, il GRAB intende quindi fornire una risposta democratica alla domanda di mobilità urbana, generare relazioni tra comunità differenti e occasioni di socialità, farsi motore di energia, idee e proposte per migliorare la città. In primo luogo, il GRAB deve garantire la massima interconnessione con le altre reti ciclabili e gli altri sistemi di mobilità pubblica e collettiva, con i servizi urbani, le aree residenziali, i parchi, i luoghi di attrazione turistica. La ricerca della massima interconnessione possibile tende a rare il rischio di un circuito autoreferenziale, esclusivamente dedicato agli sportivi, al tempo libero, ai turisti.. In secondo luogo, il GRAB deve costituire un’occasione di valorizzazione della città, deve cioè migliorare i contesti attraversati, recuperando situazioni di abbandono, riqualificando ambiti periferici, degradati o sottoutilizzati, e avviando circuiti virtuosi di usi collettivi. In terzo luogo, il GRAB deve essere riconoscibile, deve comunicare con chiarezza la sua natura di infrastruttura unitaria e continua, pur nella molteplicità di contesti attraversati, di intersezioni e diramazioni, in modo tale da favorire l’orientamento durante la percorrenza e costituirsi come icona identificabile della ciclabilità romana e della mobilità sostenibile più in generale.
Interconnettere / Imbroglini, Cristina. - (2024), pp. 107-123.
Interconnettere
Cristina Imbroglini
2024
Abstract
Il progetto del GRAB, la prima ciclovia di Roma, delinea un’infrastruttura urbana complessa con una molteplicità di obiettivi e prestazioni: alimentare il turismo sostenibile nella parte centrale della città e al tempo stesso supportare spostamenti quotidiani e sistematici degli abitanti dei quartieri attraversati, soprattutto in quelli più lontani dalle aree centrali; favorire il movimento e la pratica sportiva, l’inclusione, l’accesso ai servizi essenziali e l’autonomia ai soggetti più fragili ;riqualificare e riattivare gli ambiti marginali, periferici e lontani da centralità riconosciute. Sinteticamente, come emerso dai tavoli di partecipazione, il GRAB intende quindi fornire una risposta democratica alla domanda di mobilità urbana, generare relazioni tra comunità differenti e occasioni di socialità, farsi motore di energia, idee e proposte per migliorare la città. In primo luogo, il GRAB deve garantire la massima interconnessione con le altre reti ciclabili e gli altri sistemi di mobilità pubblica e collettiva, con i servizi urbani, le aree residenziali, i parchi, i luoghi di attrazione turistica. La ricerca della massima interconnessione possibile tende a rare il rischio di un circuito autoreferenziale, esclusivamente dedicato agli sportivi, al tempo libero, ai turisti.. In secondo luogo, il GRAB deve costituire un’occasione di valorizzazione della città, deve cioè migliorare i contesti attraversati, recuperando situazioni di abbandono, riqualificando ambiti periferici, degradati o sottoutilizzati, e avviando circuiti virtuosi di usi collettivi. In terzo luogo, il GRAB deve essere riconoscibile, deve comunicare con chiarezza la sua natura di infrastruttura unitaria e continua, pur nella molteplicità di contesti attraversati, di intersezioni e diramazioni, in modo tale da favorire l’orientamento durante la percorrenza e costituirsi come icona identificabile della ciclabilità romana e della mobilità sostenibile più in generale.File | Dimensione | Formato | |
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